Reati di frode nei pagamenti informatici: quali sono e cosa si rischia

Con le recenti modifiche normative, il D.lgs. 231/2001 si conferma ancora una volta lo strumento preferito dal legislatore per colpire le aziende che cerchino di creare illecitamente un vantaggio competitivo rispetto ai propri concorrenti.

Di conseguenza, il Modello 231, unico strumento a tutela delle aziende che vogliono dimostrare la correttezza del proprio operato, diventa ancora più importante per la tua azienda.

Frode informatica nei pagamenti: lo scenario attuale

In questo caso, il legislatore, preso atto della rilevanza – e in alcuni casi della prevalenza – dell’utilizzo di strumenti di pagamento elettronico (dalle carte di credito alle nuove frontiere come i bitcoin), è intervenuto per punire chi faccia un utilizzo indebito di tali strumenti.

Nello specifico, l’art. 493-ter del Codice Penale punisce chiunque utilizzi indebitamente, e non essendone titolare, carte di credito o di pagamento – o, comunque, qualsiasi altro documento analogo che abiliti al prelievo di denaro contante o all’acquisto di beni o alla prestazione di servizi – al fine di trarne profitto per sé o per altri. Punisce, inoltre, chi li cede a terzi o li falsifica.

Pertanto, in tutti i casi in cui una persona che fa parte della tua azienda gestisce questi strumenti di pagamento in occasione dell’incasso di una vendita ad un cliente, o al fine di poter effettuare successivi addebiti (ad esempio, per prestazioni periodiche o ripetute, o per la gestione di eventi successivi alla stipula del contratto, quali la gestione di penali o sovrapprezzi), il cliente potrebbe contestare l’indebito incasso coinvolgendo sia la persona fisica che l’azienda.

Le pene previste e gli strumenti di tutela per la tua azienda

Le pene previste a carico dell’azienda sono sia di tipo pecuniario, fino a circa 500.000 €, e di tipo interdittivo, compreso il divieto di pubblicizzare beni e servizi.

La tua azienda può difendersi da tali contestazioni adottando il Modello 231, che servirà come strumento di controllo e come supporto nella creazione della prova del fatto che si è agito correttamente, ad esempio:

  • tramite controlli di secondo livello sull’allineamento delle clausole contrattuali e della documentazione promozionale;
  • tramite procedure per la gestione degli incassi e per la tracciabilità delle operazioni compiute.

Noi siamo forti di una ventennale esperienza in relazione ai Modelli 231, anche in aziende per le quali la gestione degli incassi tramite strumenti elettronici assume un valore fondamentale, quali gestori di supermercati (GDO), società di servizi, trasporti e noleggi on line, start-up innovative che utilizzano APP per l’erogazione di servizi e la gestione degli incassi.

Se vuoi sapere di più sulla consulenza in Modelli di Organizzazione 231 per la tutela sulle frodi informatiche, puoi scoprire i metodi per contattarci e compilare il form di richiesta informazioni.